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Un "apicoltore del Parco" si aggiudica uno dei premi per i mieli uniflorali.

Alla premiazione per il miglior miele dei Parchi Appenninici si è aggiudicato uno dei premi per i mieli uniflorali, Luca Ranieri di Corniolo (Santa Sofia - FC). Il concorso, la cui premiazione si è svolta a margine di un seminario, è stato l’evento conclusivo della Direttiva “Impollinatori” dedicata alla conservazione di api e apoidei nei Parco Nazionali.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, assieme agli altri Parchi appenninici (Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale delle Maiella, Parco Regionale Sirente Velino, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano) ha organizzato anche quest’anno “Mielinfesta 2021”, il concorso per la selezione dei migliori mieli prodotti nelle aree protette appenniniche.

Il Concorso si inserisce nell'ambito della "Direttiva Impollinatori” rivolta ai Parchi Nazionali italiani e le aree marine protette per l'indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità. Obiettivo della direttiva è quello di costituire una banca dati delle produzioni di mieli delle aree protette, di valorizzare le tipologie di miele particolari, di incentivare le tecniche di buona pratica apistica e di promuovere il consumo dei mieli di qualità.

Le api e gli altri insetti impollinatori svolgono un ruolo determinate anche nel mantenere la ricchezza vegetale naturale presente all'interno delle aree protette. Per questo i Parchi sono impegnati attivamente con iniziative e progetti di carattere scientifico ma anche divulgativo nonché di promozione del settore apistico e dei meravigliosi prodotti che le api ci donano.

Nell'ambito del convegno conclusivo dedicato alla presentazione dei risultati delle ricerche effettuate nell'ambito della Direttiva Biodiversità del Ministero, si sono tenute anche le premiazioni del Concorso per il miglior miele dei Parchi Appenninici. Il concorso, unico del suo genere in Italia, si è rivolto anche quest’anno agli apicoltori che raccolgono il miele prodotto nel corso dell'ultima annata apistica da arnie posizionate, anche temporaneamente, all'interno delle aree protette.

Il premio come terzo classificato tra i mieli uniflorali d’Appennino è andato quindi all’apicoltura Ranieri di Corniolo, attività che nasce nel 1980, grazie ai valori trasmessi dal Nonno Agostino, soprannominato “Scheggia”, nato nel lontano 1898. Il nipote Luca inizia quindi autonomamente a costruirsi qualche arnia per ospitare famiglie di api, fino alle prime esperienze commerciali a inizio anni ’90 e il riconoscimento della chiocciola d'oro Slow Food come miglior miele dei Parchi Nazionali d’Italia nel 2002. 
 
La specialità dell’apicoltura Ranieri, con cui è riuscita ad aggiudicarsi il premio, è appunto la melata di Abete, prodotta con smielatura a freddo di miele di Abete di Campigna (Santa Sofia - FC), all’interno dell’omonima Riserva Biogenetica. Il valore aggiunto deriva in questo caso proprio dalla presenza della storica abetina di Campigna. L’abete bianco è specie da sempre favorita dall'uomo per scopi selvicolturali sin dai tempi dei Monaci Camaldolesi e, nel caso specifico di Campigna, dall'Opera del Duomo di Firenze. La Melata è una sostanza dolce prodotta da piccoli insetti come afidi e cocciniglie, che nutrendosi della linfa degli alberi, secernono un composto ricco di elementi nutritivi e sali minerali chiamato appunto “melata”. Questa viene quindi raccolta dalle api e trasformata in miele e portata nei favi dell’alveare

Il desiderio di Luca, oggi, è quello di riuscire a tramandare ai propri figli Marco Aurelio ed Isacco Maria la passione per l’apicoltura e gli stessi valori trasmessi a lui dal Nonno Agostino.

Per contattare l'Apicoltura Ranieri: cell. 3669550707 o scrivere a lucaranieri60@gmail.com