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Il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna per la diffusione di buone pratiche contro le contaminazioni da piombo connesse all'attività venatoria


Il piombo è un metallo estremamente versatile, utilizzato dall’uomo fin dalla notte dei tempi con le più svariate funzioni.  L'acquisita consapevolezza circa la tossicità di questo materiale per la salute e per l’ambiente ha portato ad una legislazione sempre più severa al fine di ridurne o eliminarne l'impiego.  
I divieti sono oggi operativi in molti settori, ad esempio nel campo della produzione delle benzine, delle vernici, degli inchiostri, dei giocattoli, delle tubazioni, delle leghe per saldature, dei pesi per l’equilibratura dei pneumatici.
In molti paesi sono state introdotte anche limitazioni all’utilizzo di munizionamento contenente piombo per la caccia nelle zone umide, poiché da tempo è risaputo che gli uccelli acquatici tendono a ingerire, rimanendone intossicati, i pallini che si depositano sul fondo degli specchi d'acqua.
Più di recente, numerosi studi hanno dimostrato come l’utilizzo di proiettili contenenti piombo possa avere effetti negativi anche su molte specie di animali terrestri, sull’ambiente e sulla salute umana. Per questo diverse iniziative sono state assunte in campo internazionale per promuovere l’utilizzo di munizioni alternative, prive di piombo.
La rilevanza di questa problematica ha indotto il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ad incaricare l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) a raccogliere ogni informazione rilevante in modo da disporre di un quadro conoscitivo il più possibile completo e aggiornato dei rischi derivanti dall’uso del piombo nelle munizioni e delle soluzioni che possono essere adottate.  
Il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale ha deliberato, a seguito delle evidenze rese disponibili da ISPRA, di approvare un documento per la prevenzione dei rischi ambientali e sanitari legati all’uso di munizioni contenenti piombo, di dare a tale documento la più ampia divulgazione, di fornire idonea informativa a Federparchi delle misure messe in campo e di inserire nel prossimo piano della performance dell'Ente Parco una specifica scheda di azione per concretizzare tale impegno.