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L'inverno nel Parco

Quando la neve ricopre il territorio del Parco Nazionale dona ai suoi paesaggi sfumature e colori introvabili in altre stagioni. Paradossalmente, il bianco che tutto copre, esalta e diffonde la luce con intensità e in direzioni che rendono tutto nuovo. L’aria tersa e cristallina delle gelide mattine d’inverno permette ad un osservatore attento, che si trova sul crinale principale del Parco, di spaziare con la vista su due mari, di osservare con meraviglia la catena alpina, di giungere con l’occhio fino alle montagne dell’Appennino centrale come il Catria, il Nerone e i Sibillini. Non di rado i venti carichi di umidità provenienti dalla Toscana si innalzano e si raffreddano sulla giogana scaricando nebbie che si trasformano in galeverna, gioielli di ghiaccio che poi  brillano come luci di natale appena torna il sereno.

L’inverno inoltre è la stagione nella quale sembra che la natura si fermi, che tutto resti in sospeso, che tutto dorma, ma basta indossare un paio di ciaspole, inoltrarsi lungo gli splendidi sentieri del Parco accompagnati dall’immancabile carta escursionistica o dalla più moderna app (PNFC Trekking Map), per accorgersi che intorno a noi tutto si muove. Gli alberi, seppur spogli, sembrano respirare sotto il leggero vento o addirittura stiracchiarsi quando questo li accarezza più intensamente. Nelle abetine e le faggete il raro e famoso Picchio nero batte intensamente i tronchi marcescenti di alberi secolari alla ricerca di prezioso cibo, il verso acuto e quasi gracidante della Ceséna ci accompagna alle quote più basse e con lei i gruppi di Lucherini, le Cince, coi loro inconfondibili richiami o il regolo col suo acutissimo cinguettio. Con un po’ di fortuna e un occhio attento sarà inoltre possibile scorgere le tracce sulla neve di molti degli abitanti del bosco, primo fra tutti, il lupo. Le sue orme, grandi e simili a quelle di un grosso cane, potranno essere distinte da quelle di quest’ultimo perché seguiranno quasi sempre un percorso in linea retta e non saranno sparse in varie direzioni, inoltre, quelle delle zampe posteriori saranno sovrapposte a quelle delle zampe anteriori e la traccia risultante sarà formata da singole orme una dietro l’altra.

Insomma, nonostante le apparenze, l’inverno all’interno del Parco è una stagione estremamente ricca e stimolante sotto ogni punto di vista e che vi sia la neve, il sereno o la pioggia, ogni giornata sarà capace di regalare al visitatore emozioni uniche e irripetibili. Perciò non esitate a farci visita e a scoprire questo splendido territorio protetto.

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