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Foto vincitrice del Concorso "Luci e Colori nel Parco"- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, 2015

Continua il nostro viaggio tra i fotografi naturalisti che ci donano la passione dei loro scatti in natura, Roberto Sauli è uno dei fotografi più poliedrici: spazia dalle zone costiere del Parco del Delta del Po alle Foreste Casentinesi. Sa cogliere la bellezza e l’armonia della natura in tutte le sue forme: dai paesaggi al mondo dei fiori e degli animali del microcosmo. Di seguito il racconto dell’autore

In giovane età mi sono appassionato alla fotografia come hobby per il tempo libero. A quel tempo fotografavo un po' di tutto, poi una visita al P.N. del Gran Paradiso ha fatto scattare in me la passione per la fotografia naturalistica. Frequentando poi, soprattutto per motivi di residenza, le zone umide tra la Salina di Cervia e il Delta del Po per arrivare successivamente a “scoprire”, alla fine degli anni '80, il Parco del Crinale Romagnolo, inglobato poi nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.
In quei primi anni percorrevo i sentieri alla ricerca “spasmodica” degli ungulati che abitavano il Parco Nazionale, per poi rendermi conto che le opportunità fotografiche in quel territorio erano infinite: oltre alla fauna, c'erano paesaggi stupendi, con una mia predilezione per l'inverno ma soprattutto per l'autunno quando i boschi si colorano come la tavolozza di un pittore grazie alla varietà delle essenze arboree; poi la flora, dalle orchidee spontanee ai relitti glaciali sulle vette più alte. Poi ho scoperto il mondo degli anfibi: grazie anche alle indicazioni di alcuni amici e conoscenti sono riuscito a fotografare (anche con riprese subacquee) tutte le specie presenti nel parco, dalla Rana temporaria all'Ululone appenninico, dal Geotritone italiano alla Salamandra pezzata, realizzando con queste immagini un audiovisivo con commento parlato e musicale.
I luoghi che visito più frequentemente sono San Paolo in Alpe, sempre suggestivo e a volte con opportunità fotografiche “uniche” quando si presentano condizioni climatiche particolari; allo stesso modo il sentiero del crinale in presenza di galaverna. Poi ancora il sentiero dell'Acquacheta, lungo il quale un occhio attento potrà cogliere tanti spunti interessanti, arrivando fino alla cascata piccola del Lavane, molto più fotogenica della più famosa cascata incontrata poco prima. L'elenco potrebbe essere lungo, per cui mi limito ad aggiungere la zona di Camaldoli e dell'omonimo eremo, che prediligo dopo una abbondante nevicata in quanto la suggestione del luogo si fa maggiore grazie alle poche presenze umane e al silenzio ovattato grazie alla neve!!
E tutte queste immagini realizzate nel corso degli anni in compagnia di mia moglie Loredana, mi hanno dato modo di realizzare diversi audiovisivi dedicati prevalentemente ai paesaggi, alla flora, alle acque del Parco Nazionale.


Roberto Sauli
www.ilsalesullacoda.it