
OLTRETERRA 2025
12-13-14 novembre - S.Sofia (FC)
Siamo alle porte dell’11 edizione di Oltreterra, 12 anni di sfide, in parte vinte, in parte ancora in essere. Una cosa è certa, abbiamo vinto quella più bella, quella di aver dato vita ad una Comunità capace di lavorare per la montagna, lontano da quell’orribile “IO” che sta distruggendo la nostra Madre Terra.
Un percorso non sempre facile, ma avvincente, che ci permette ogni anno, di avvicinarci sempre più a realizzare quella citazione di Don Milani, a noi tanto cara, che dalla prima edizione ispira il nostro viaggio:
“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.”
Una frase che si replica nel corso degli anni trovando nuova linfa in questa citazione di Alexander Langer del 1990:
"Non ci resta che cercare di difendere accanitamente, e possibilmente di sviluppare, soprattutto le occasioni di gratuità, di informalità. Dove lo stare insieme non avviene perché qualcuno fornisce una cornice ufficiale in cui questo deve verificarsi. Di difendere e valorizzare cioè tutti i luoghi in cui ci si può ritrovare, si può sostare, ci si può parlare, senza dover far parte di una struttura, senza dover pagare un biglietto di ingresso, senza essere abbonati a un circuito".
Oltreterra è questo.
Chiudiamo questa news letter con l’immagine di questa edizione di Oltreterra, The boat dell’artista tedesco Christof Schröder. Una barca in pietra, con tanto di remi, arenata tra le montagne della Val Maira, nel Cuneese, a oltre 2000 metri di quota. L’opera è stata realizzata per ricordare gli immigrati di ieri e di oggi. Un’opera dedicata al ripetersi dei cicli storici, dai «caviè» di Elva che hanno girato il mondo a raccogliere i capelli delle donne per farne parrucche; gli «anciuè» di Celle Macra e della Margherita di Dronero che si sono inventati il mestiere di venditori di pesce salato persalato girando nei paesi della pianura o i bambini «affittati» d’estate ai pastori della Provenza per arrotondare il misero reddito familiare. Storie di sempre, storie di popoli in movimento, storie dimenticate di chi eravamo in grado di farci capire chi sono i migranti di oggi.
Per Oltreterra
Gabriele Locatelli













