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22 ottobre 2020

Vi informiamo che, ai sensi del DPCM vigente, l'Half Earth Day del 22 ottobre si terrà completamente in streaming.

Sono quindi ANNULLATI tutti gli eventi in presenza, sia il 22 alle Officine Capodarno che l'escursione del 23.

Vi aspettiamo quindi sul nostro canale YouTube e sulla nostra pagina Facebook, a partire dalle ore 15.30.

> Programma degli interventi aggiornato

Da quando l’Uomo ha iniziato, circa ventimila anni fa, a incidere sempre di più sull’ambiente che lo ospitava, gli spazi a disposizione della Natura sono andati via via diminuendo.

Molti ecosistemi sono stati distrutti, altri completamente trasformati e semplificati, riducendone la vitalità e la capacità di mantenere il loro equilibrio.

Le foreste poi sono stati gli habitat più colpiti, in particolare dal dissodamento, dal taglio, dall’incendio.

Gli effetti negativi delle azioni antropiche si sono fatti sentire sia sullo spazio a disposizione della natura che sul tempo. Basti pensare alla rapida scomparsa delle foreste primigenie non solo equatoriali ma anche boreali. Prima che l’uomo divenisse un modificatore del Pianeta, la gran parte della Terra era occupata da ecosistemi naturali nei quali si seguivano solo i ritmi lenti della Natura e dei Processi naturali.

Il risultato di questa attività di distruzione lo stiamo constatando in modo sempre più evidente, con il cambiamento climatico che altera le condizioni di vita anche della nostra specie, influendo sulle temperature, sulle precipitazioni, sulla composizione dell’atmosfera, sull’andamento delle stagioni, sulla intensità e distribuzione degli eventi meteorici catastrofici.

Di fronte a questa escalation che minaccia la stessa sopravvivenza dell’uomo (oltre che di molte altre specie) il grande scienziato E.O.Wilson ha lanciato una sua proposta che può sembrare ai limiti dell’utopia: lasciare ai processi naturali metà della superficie del Pianeta, riservando alla vita e alle attività umane, l’altra metà.

Nel suo libro “Metà della Terra” illustra la sua proposta, corredandola di una nutrita base di dati scientifici, evidenziando così che non si tratta di un sogno ma di un via di uscita, forse la sola, alla crisi climatica e ambientale che sta modificando il nostro Pianeta.

La Fondazione che porta il suo nome ha lanciato da qualche anno l’Half Earth Day, la giornata mondiale della Metà della Terra, per sensibilizzare governi e popoli sulla necessità di invertire la rotta di questo sviluppo anti-economico e sull’imperativo di lasciare ai processi della Natura più spazio e più tempo.

L’Half Earth Day per l’Italia è organizzato quest’anno, dal Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Il territorio del Parco è coperto per l’80% da foreste, molte delle quali vetuste o, comunque poco disturbate dall’attività umana da molto tempo.

L’utopia concreta di Wilson può essere attuata anche in questo nostro Parco. È possibile, è realizzabile. Basta solo che Parco e proprietà pubbliche uniscano le forze per questo obbiettivo ambizioso, per questa testimonianza forte in difesa della Natura e dell’umanità.

Intraprendendo questo cammino ci allineiamo anche a quanto proposto dalla Strategia Europea per la Biodiversità, che si pone l’obbiettivo di sottoporre a tutela almeno il 30% della superficie del Continente e almeno il 30% dei suoi mari.

Il tempo che abbiamo a disposizione per frenare questa folle corsa al consumo del Pianeta è ormai poco e non possiamo indugiare ulteriormente o proporre rimedi basati su altri interventi umani, pensando di risolvere il problema impiegando le azioni che lo hanno causato.

Alessandro Bottacci

Direttore del Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna.