Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, scrigno di biodiversità ubicato nell’Italia centrale, a cavallo tra Toscana e Emilia Romagna, è ogni anno meta di decine migliaia di amanti della natura: in ogni stagione rivela il suo lato entusiasmante e sorprendente, ed è così anche l’autunno e l’inverno diventano momenti in cui attraversare le secolari foreste in punta di piedi e lasciarsi permeare da tanta rara bellezza!
Ottobre inaugura la stagione delle immersioni in foresta 2021: è il momento del fall foliage, una sferzata di colori attraversa le pendici di ogni montagna salutando l’afa e la calura estiva; un ciclo si chiude ed uno nuovo si apre, senza dimenticare che ogni singola specie arborea (ma così anche gli animali che nel bosco ci vivono) decide singolarmente come concederci questa ultima danza.
[…] volendo semplificare possiamo dire che il faggio si accende di un color ruggine dorato, l’acero riccio di un intenso giallo limone, l’acero campestre di un giallo-aranciato e l’acero montano una via di mezzo tra i due, spettacolare l’acero opalo che si colora di rosso e arancione, il ciliegio di rosso, l’orniello di un vinaccia inconfondibile nel bosco, il frassino maggiore rimane verdastro come il carpino, le querce un giallo ruggine: più chiaro nelle roverelle e più scuro nel cerro; il castagno, che si colora ancora a metà ottobre e vive in genere in boschi propri, si osserva nei versanti con grandi chiazze gialle che si individuano facilmente nei versanti più freschi. […] cit www.parcoforestecasentinesi.it
Le immersioni in foresta di Ottobre sono momenti dedicati a vagare tra le foreste del Parco in questo contesto cromatico unico: vagare, e non fare una classica escursione, lasciando i sensi aperti e recettivi per risvegliare, a piccoli passi, le loro funzioni specifiche, magari sopite da stress e ritmi frenetici.
Udito, olfatto, tatto e vista sono le nostre antenne nella percezione del mondo esterno, ma, spesso, il contesto in cui viviamo non ci permette di seguirle fino in fondo e raccogliere tutte le sollecitazioni che ci veicolano: l’immersione nella foresta che cambia il contesto in cui la percezione avviene, e la naturalità dell’ambiente rende familiare e sostenibile sostare lasciando che i sensi raccolgano gli stimoli che giungono al loro (per approfondimenti scientifici rimandiamo all’intervista alla dott.sa Fiammetta Piras referente e coordinatore Comitato Tecnico Scientifico della rete TeFFIt (Terapie Forestali in Foreste Italiane)
Poche domande per comprendere che le immersioni in foresta sono davvero per tutti
Devo essere allenato?
Non serve nessun allenamento specifico per realizzare l’immersione in foresta, che non prevedete percorsi e lunghezze impegnative sia per durata che per tipologia di tracciato. L’obbiettivo dell’immersione non è l’allenamento dell’apparato muscolo scheletrico, e neanche il suo risveglio.
Devo avere con me un equipaggiamento tecnico?
Non serve un abbigliamento tecnico per l’escursionismo: raccomandiamo solo di indossare capi che vi facciano stare comodi e a vostro agio nel bosco, informali e pratici. Se potrete dotarvi anche di un buon paio di scarpe per camminare, con la suola scolpita, sarà il top!
Cosa mi devo aspettare?
Non ti devi aspettare un’escursione: con te ci sarà un conduttore (nel caso di Altertrek i conduttori sono anche guide ambientali escursionistiche), che non imposterà l’attività sulla percorrenza di distanze a piedi, ma ti introdurrà in ambienti specifici della foresta, scelti appositamente.
Ho paura di perdermi e per questo non entro mai in una foresta.
Il conduttore non ti lascerà a vagare nella foresta in solitudine: ogni situazione che si creerà potrà essere vissuta senza per questo doversi perdere di vista, rimanendo anche nelle vicinanze degli altri partecipanti.
Un’immersione in foresta risolve tutto alla prima esperienza?
No, non risolve tutto, purtroppo. Non risolve forse niente!
Non è infatti l’occasionalità di una immersione che ti potrà far notare delle “differenze”: […]Qing Li, il medico immunologo considerato il più grande studioso e divulgatore di questa antica pratica giapponese (immersioni in foresta), nel suo libro e in gran parte dei suoi scritti, per prima cosa sottolinea che lo Shinrin Yoku (citiamo letteralmente) “non è una forma di esercizio fisico, un’escursione o una variante dello jogging: consiste semplicemente nell’entrare in contatto con la natura, nel connettersi ad essa attraverso le sensazioni fisiche”.[…]
[…]E non è neppure necessario un qualche impegno mentale perché, chiarisce ancora il dott. Li, l’attenzione involontaria non richiede alcuno sforzo mentale, viene semplicemente naturale. Questo è il tipo di attenzione che usiamo quando siamo nella natura. Le immagini e i suoni rilassanti danno una pausa alle nostre risorse mentali. Consentono alla nostra mente di vagare e di riflettere, ripristinando così la nostra capacità di pensare in modo più chiaro. […]
Ne consegue che non è una sola immersione che rispristina uno stato naturale dei sensi, ma una pratica regolare, che può essere condotta anche personalmente in un’ottica di prevenzione e promozione alla propria salute.
In queste ore di immersione lasciate a casa i pensieri e gli affanni quotidiani!
Dedicate il tempo a dare spazio ai sensi, lasciarli aperti e recettivi in un contesto forestale specifico…nelle immersioni che sono proposte qui di seguito non c’è niente di lasciato al caso anche se sembra la cosa più naturale del mondo.
Contributo € 15 a persona ( servizio conduttore iscritto albo Conduttori in Foresta e assicurazione).
Ritrovo ore 10:00
Durata 2 ore circa.
Per prenotare e/o richiedere ulteriori informazioni inviare una mail a prenotazioni@altertrek.it; l’immersione è confermata a tutti gli iscritti qualche giorno prima tramite sms o mail. A tutti gli iscritti sarà comunicata l’esatto punto di ritrovo e realizzazione dell’immersione in foresta.