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Ogni volta una scoperta nuova, non si ripete mai.  Un cervo che si alimenta, una madre col cucciolo che resta a guardarmi, un branco di lupi che, nonostante mi abbiano visto (me ne sono accorta riguardando le foto), si sdraiano al sole davanti a me.. i cuccioloni giocano, un gruppo di cinghiali nel loro percorso viene nella mia direzione, una volpe che si crogiola al sole, l’ululone con i suoi piccoli in metamorfosi. Ogni volta è uno stupore, magari parti con un’idea e succede altro, attendi ore e non accade nulla; aspetti animali e ti si presenta un’alba da sogno che ti rende immediato l’immenso, o un tramonto che rimanda al senso compiuto.

Stavo per appostarmi per un branco di cerve ancora seguite dal maschio, nonostante il periodo del bramito fosse terminato, quando scorgo qualcosa nel prato, ancora in pieno giorno, penso “che strana volpe” … scatto, e mentre guardo nell’obiettivo non credo ai miei occhi. Non ho avuto alcuna ombra di dubbio, da come camminava, da come occupava lo spazio circostante, e poi quella coda e le scapole, e…. si! Il gatto selvatico! Scatto, e scatto ancora, e lui procede, mi fa letteralmente la passerella davanti. Avrei potuto osare, avvicinarmi, perché c’è sempre questa tentazione di fare la foto vicina, ma poi l’effetto è inevitabile, la fuga, molto meno tempo per osservarlo, animale meno naturale in foto, e soprattutto disturbare la sua caccia… E così me lo sono guardato, per tanti interminabili minuti, finché non si è inoltrato nella macchia. E alla fine è rimasto molto più di una foto.

La mia fotografia naturalistica è fatta soprattutto di passione e studio, ma è nella magia dell’incontro che si traduce in immagine. Amo il dettaglio, il particolare, rimango estasiata dalla luce e dai giochi di vita che riesce a creare in un bosco, in un anfratto, su di un pianoro. E ancora di più amo riuscire ad incontrare e arrivare a creare un rapporto particolare tra me e il soggetto ritratto, anche solo per pochi minuti. Un rapporto che è sempre fatto di rispetto, di ammirazione, di intelligenza, di curiosità e di senso di responsabilità. È una ricerca dell’anima delle cose, che nella natura è ancora pura e diretta, a volte dura, ma sempre vera. La fatica, che è tanta, diventa secondaria. Amo comporre e tradurre in immagine quell’anima che vive. E immancabilmente mi affeziono agli animali, agli alberi, ai luoghi che fotografo. E la natura in questo a volte mi fa dei regali.

Mi piace trasmettere l’essenza della natura, in un mondo che è sempre più distorto dalla tecnologia (seppur utile) la quale omologa e sistematizza ciò che invece è unico e creativo.

FB Roberta Marchi    -    Instagram Marchi7525

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