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Un portale dedicato al sito Unesco 

È online il nuovo portale dedicato alle faggete dell’Unesco all’indirizzo www.faggetevetuste.it: un’occasione per scoprire il valore, i segreti e le storie che solo faggi di oltre 500 anni possono raccontarci, veri protagonisti di questi ambienti dal valore inestimabile.

Le antiche foreste di faggio sono tutelate e conservate grazie all’istituzione del sito UNESCO seriale transnazionale “Foreste Primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”, composto da 77 esempi di faggete vetuste distribuite in dodici Paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ucraina.
Queste foreste sono indispensabili per comprendere e capire la storia e l’evoluzione del faggio, specie che si è diffusa in tutte le altitudini grazie alla sua caratteristica di adattabilità e tolleranza alle diverse condizioni climatiche, geografiche e fisiche, partendo dalle originarie aree glaciali dell’Europa sud-orientale ed espandendosi successivamente verso l’Europa nord-occidentale. 
Grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che coinvolge tutti i partner della rete, è stata avviata l’elaborazione di un Piano per la Conservazione delle componenti italiane del sito UNESCO. Lo scopo è quello di attuare le misure di protezione previste e garantire il “non-intervento” all’interno delle aree denominate. 
Il piano prevede inoltre alcune azioni di comunicazione, tra cui la realizzazione del sito web www.faggetevetuste.it. Questo vuole essere innanzitutto un riferimento per diffondere la conoscenza di questo patrimonio e uno spazio in cui fornire spunti di riflessione e approfondimenti scientifici sul tema della conservazione delle foreste in Italia.
L’obiettivo è inoltre anche quello di favorire forme di turismo sostenibile nei territori in cui si trovano queste faggete. Grazie alle mappe e alle informazioni escursionistiche sarà possibile programmare un viaggio alla scoperta delle faggete vetuste del nostro Appennino, da scoprire lungo i loro sentieri e consapevoli della fragilità di questi ecosistemi.
Per l’Italia i siti sono in tutto sei: la foresta di Cozzo Ferriero nel Parco Nazionale del Pollino, la Foresta Umbra nel Parco Nazionale del Gargano, la foresta vetusta di Monte Cimino in Provincia di Viterbo, la foresta di Monte Raschio all’interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano - Martignano, le faggete di Valle Cervara, Selva Moricento, Coppo del Morto, Coppo del Principe e Val Fondillo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Questi sei siti ospitano i faggi più vecchi d’Europa, con un patrimonio diffuso sul territorio nazionale di alberi vetusti che superano i 400-500 e talvolta anche i 600 anni di età, come nel caso dei faggi del Parco Nazionale del Pollino. Il nostro Paese ospita inoltre le componenti più meridionali del sito seriale, in aree che hanno rappresentato uno dei più importanti rifugi glaciali d’Europa. 
Queste foreste ci possono raccontare gli eventi riguardanti il clima e la storia umana negli ultimi secoli, e offrire strumenti per effettuare previsioni e intraprendere linee di gestioni future. Ad oggi, coscienziosi dell'importanza delle faggete, è nostra responsabilità proteggerne l'integrità e garantire la presenza dei processi che le contraddistinguono.