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Un viaggio nel passato, alla ricerca di un mondo perduto

L’uomo e la natura hanno modellato il territorio del Parco, un’area che è stata abitata e vissuta dall’uomo per secoli: le tracce ed i resti di questa convivenza fra uomo e natura sono oggi ancora visibili, anche se in gran parte la natura ha ripreso il suo spazio.

I numerosi ruderi, le mulattiere, le maestà, le chiesette di campagna ci raccontano di un mondo che non esiste più, fatto di pochi ma solidi valori, di solidarietà e di sacrifici. Ci raccontano di una vita dura, condotta con grande dignità e amore per i propri luoghi; luoghi che nel Dopoguerra sono stati largamente abbandonati, a causa dei mutamenti storici e sociali che hanno modificato il corso della storia e la vita di coloro che erano stati, fino ad allora, i Popoli del Parco, gli abitanti di questo tratto di Appennino, oggi tutelato dall’area protetta, ma custodito per secoli da questi montanari.

Il repentino cambiamento ha rischiato dunque di fare scomparire per sempre le tracce di un popolo, di una società che, con i suoi saperi e i suoi valori, si è sciolta come neve al sole, travolta dagli eventi.

Da questa consapevolezza nasce il progetto “I Popoli del Parco” (il Popolo era formato dagli abitanti di una Parrocchia), un contenitore dove confluiscono le ricerche in questo settore svolte negli anni: mostre, interviste, recupero di archivi fotografici storici, tutto ciò che ci aiuta a ricostruire e tutelare questo patrimonio di conoscenze e di esperienze che altrimenti andrebbe perduto, consapevoli che la conoscenza del passato, delle proprie radici costituisce un elemento imprescindibile per costruire il senso di appartenenza ad un territorio ed è essa stessa elemento di valorizzazione del territorio.

Eccoci allora alla proposta di oggi: un viaggio virtuale, questa volta nel tempo, seduti comodamente e guidati dalle voci di chi ha avuto la ventura anagrafica di vivere il tramonto di una società contadina, costruita dalla sapienza dei montanari appenninici ai margini della grande foresta.

Allora partiamo per questo viaggio, sul navigatore potete scrivere www.popolidelparco.it, e vi vedrete indirizzare al nostro sito, il contenitore nel quale abbiamo riversato i contenuti elaborati e restituibili al pubblico. Molti altri li abbiamo per ora solo “salvati” in attesa di renderli disponibili in un formato consono.

Eccoci giunti alla home del sito, impreziosito dalle foto dell’Archivio Fotografico del Dott. Torquato Nanni, la piazza principale della nostra meta, dalla quale si può accedere alle varie vie che in essa convergono. Nella Via Mostre e pubblicazioni si può avere una veduta panoramica delle mostre e dei libri realizzati in ambito storico, così come è possibile visionare parte degli archivi fotografici acquisiti o in fase di acquisizione in Archivi fotografici, o vedere quali ricerche sono state compiute con le borse di studio (ne abbiamo 2, una naturalistica, dedicata a Pietro Zangheri, ed una storica, dedicata a Luciano Foglietta) alla voce Borse di studio e ricerche.

Dopo che ci siamo un po’ guardati intorno, possiamo inoltrarci nei vicoli e vicoletti dove è possibile incontrare qualche testimone che ci può raccontare cose curiose, per esempio facendo una visita nelle “Mappe interattive”, dove si può consultare la Mappa di comunità della Vallesanta, realizzata dal CRED dell’Unione dei Comuni del Casentino, oppure alla mappa de I Popoli dell’alta valle del Bidente uno dei “lavori in corso”, perché al momento si può vedere solo la facciata dell’edificio in costruzione. C’è una mappa con le località principali per ognuna delle quali è consultabile una scheda storica con una galleria fotografica. Presto sarà visibile un lavoro analogo per tutti gli insediamenti dell’alta valle del Bidente e un approfondimento con videoclip sulle attività ed i mestieri.

Siccome un viaggio presuppone anche l’incontro di altre persone, proseguiamo incontrando gli abitanti di questo mondo, ascoltiamo le Voci dei Popoli che in alcune gustose pillole ci raccontano aspetti della loro vita: l’agricoltura, l’artigianato, l’allevamento, la produzione del formaggio, del lino, il ciclo della castagna.

E’ bello visitare questo mondo accompagnati dalle voci cariche di storie e di emozioni dei suoi abitanti, che con nostalgia, ma con la lucidità disincantata di chi ha elaborato il distacco, ci accompagnano nell’ultima piacevole visita. Questa richiede un po’ più di tempo: è la ricostruzione di questo mondo, fatta per capitoli, nel documentario “Lassù dove spiccano i baleni”, ultima tappa di questo virtual tour che speriamo vi piaccia e, secondo quello che era il nostro intento, vi mostri un mondo che non c’è più, la vita che pulsava in luoghi che noi abbiamo conosciuto diversamente, e che questa ulteriore chiave di lettura ci renderà ancora più affascinanti in attesa di poterci andare fisicamente appena sarà possibile, ma che per il momento ci godiamo da casa, #iorestoacasa.

Archivio Fotografico del Dott. Torquato Nanni

Archivio Fotografico del Dott. Torquato Nanni