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Un progetto di ricerca per lo studio e la tutela della Formica pratensis

Ritrovata nel Parco la specie autoctona del gruppo delle “formiche rosse”, Formica pratensis, un tempo ampiamente diffusa in Appennino ed oggi ridotta a poche e isolate popolazioni di grande valore per la biodiversità.

Formica pratensis appartiene al gruppo Formica rufa, formato da almeno sette diverse specie comunemente denominate “Formiche rosse dei boschi”, note per i loro nidi spesso di grandi dimensioni. Il valore ecologico di questo gruppo di formiche come equilibratore ambientale è noto e ben studiato da molti decenni, tanto che alcune specie sono state utilizzate a partire dalla metà del secolo scorso in un vasto programma di contrasto biologico a specie di insetti infestanti potenzialmente dannosi per le foreste.

Nidi di diverse specie di formiche del gruppo Formica rufa sono stati espiantati da siti alpini di origine e trapiantati in numerosi siti appenninici dove le specie erano assenti, come avvenuto per le foreste di Campigna, della Lama e di Camaldoli negli anni tra il 1958 e il 1965.

Formica pratensis è l’unica specie certamente autoctona nell’Italia peninsulare. Le pochissime popolazioni conosciute sono probabilmente residui isolati di tempi remoti, in cui la specie era verosimilmente molto più diffusa in gran parte dell’Appennino, e hanno quindi un elevatissimo valore in termini di biodiversità. Più termofila delle altre specie del gruppo rufa, predilige le aree aperte al margine delle foreste di conifere ad un’altitudine superiore ai 1000 m.

All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi possiamo quindi ritrovare 2 diverse specie del gruppo rufa: la specie Formica paralugubris si ritrova nelle aree di introduzione intorno al Passo della Calla, Campigna e Lama, mentre la distribuzione di Formica pratensis è stato oggetto di una ricerca attivata dall’Ente Parco in collaborazione con il gruppo di ricerca del Prof. Santini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze. La presenza di una popolazione di questa specie all’interno del Parco è stata confermata dai ricercatori per la zona de La Verna, come noto fino agli anni ’70. Le due specie a livello morfologico non sono facili da riconoscere, ma il ritrovamento di formiche con questa morfologia e tipi di nido in altre parti del Parco, evidenzierebbe quasi sicuramente il ritrovamento della specie pratensis.

Per questo possono essere di fondamentale importanza le segnalazioni effettuate da chi vive quotidianamente l’Area protetta, degli escursionisti e visitatori, ai quali chiediamo di inviare ogni segnalazione all’Ente Parco o direttamente ai ricercatori, agli indirizzi: giacomo.santini@unifi.it o alberto.masoni@unifi.it.