alla scoperta delle Onde Gravitazionali

Conferenza a cura del Dr. Michele Punturo

Sabato 23 luglio 2016, ore 21 

presso il Planetario del Parco di stia (AR)
 

Per la Fisica e la scienza tutte le scoperte avvenute negli ultimi anni sono state assolutamente rivoluzionarie.
Nel 2012 la scoperta, effettuata all’LHC (Large Hadron Collider), il più grande acceleratore di particelle situato presso il CERN di Ginevra, del Bosone di Higgs, cioè della particella teorizzata dal fisico britannico Peter Higgs e indipendentemente da François Englert, Robert Brout nel 1964. Il bosone di Higgs è un bosone elementare, massivo e scalare che gioca un ruolo fondamentale all'interno del Modello standard, cioè la teoria fisica che descrive tre delle quattro forze fondamentali note: le interazioni forte, elettromagnetica e debole (le ultime due unificate nell'interazione elettrodebole), e tutte le particelle elementari ad esse collegate. È una particella davvero speciale, perché conferisce il dono della sostanza a tutte le cose. I fisici la chiamano massa ed è la proprietà fondamentale di tutto ciò che esiste. Se non avessimo massa – se non l'avessero gli atomi, cioè i protoni, i neutroni, gli elettroni di cui noi stessi siamo costituiti – saremmo solo particelle che schizzano nel vuoto alla velocità della luce. Saremmo videogiochi, non realtà consistenti. Invece, dal momento che tutte le particelle elementari interagiscono con il bosone di Higgs, allora la materia assume la sua consistenza, la sua massa.
Nel febbraio 2016 l’annuncio dell’osservazione delle onde gravitazionali, previste esattamente un secolo fa, nel novembre 1915, da Albert Einstein nella sua Teoria della Relatività Generale, di cui costituiscono uno dei capisaldi. Le onde gravitazionali sono come piccole increspature del tessuto dello spazio-tempo che permea tutto l’universo. Secondo Einstein la gravità stessa è dovuta alla curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa. Le onde gravitazionali sono prodotte dal movimento di corpi dotati di massa nello spazio-tempo. Più gli eventi sono colossali ed emettono straordinarie quantità di energia, come il Big Bang stesso, lo scontro tra due buchi neri, la «danza» di avvicinamento di due stelle di neutroni che ruotano rapidamente (pulsar), maggiore è la grandezza delle onde gravitazionali e quindi — in teoria — è più facile captarle. Solo che finora con gli strumenti a nostra disposizione risultava praticamente impossibile riuscire a decifrarle perché noi stessi e gli strumenti siamo immersi a nostra volta nello spazio-tempo e veniamo coinvolti dalle sue oscillazioni.
La scoperta dell’esistenza delle onde gravitazionali non è solo (l’ennesima) conferma sperimentale della validità della teoria di Einstein, ma rivoluziona e amplia il mondo della fisica e della ricerca cosmologica. Alla scoperta, effettuata presso l’Osservatorio LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, cioè l’ Osservatorio interferometro laser delle onde gravitazionali) negli Stati Uniti, ha collaborato anche l’European Gravitational Observatory (EGO) attraverso VIRGO, l’esperimento italiano dell’omologo americano, situato a Cascina, presso Pisa.
Inutile dire che in entrambi i casi Il ruolo dell’Italia, attraverso il suo ente di ricerca che si occupa di questo tipo di fisica, cioè l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), le sue università, ma anche alcune delle sue industrie di tecnologia avanzata, hanno avuto un ruolo di assoluta rilevanza in tutte le fasi della ricerca, dalla “teoria” alla programmazione, gestione e conduzione degli esperimenti rivelatori (ATLAS e CMS nel caso del Bosone di Higgs, EGO e VIRGO nel caso delle onde gravitazionali). Tra i ricercatori che hanno portato a termine il primo rilevamento delle «onde gravitazionali» c’è anche un aretino. Si tratta di MICHELE PUNTURO, scienziato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, membro dell’Esperimento VIRGO dal 1994 e per lungo tempo, in qualità di detector coordinator, si è occupato della gestione degli aggiornamenti del rilevatore. Attualmente è il responsabile dei programmi di sviluppo futuro nella ricerca sulle onde gravitazionali e dei progetti europei.
E’ quindi con grande gioia che il PLANETARIO del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, con sede in Stia, comunica di avere come suo ospite graditissimo il Dott. MICHELE PUNTURO a raccontarci dell’esperimento VIRGO, della scoperta delle onde gravitazionali, di come cambierà la visione dell’Universo e quali sono i progetti futuri in questo campo.
Quindi tutti al Planetario di Stia, sabato 23 luglio p.v. a partire dalle ore 21,15.