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Consegnato a Parigi il dossier di candidatura delle faggete vetuste come Patrimonio dell’Umanità Unesco

La Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità, adottata dalla Conferenza generale dell'UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. Le antiche foreste di faggio, tipiche del continente europeo, rappresentano degli esempi ancora esistenti dell'evoluzione biologica ed ecologica post-glaciale di un tipico ecosistema terrestre e rappresentano tasselli fondamentale per comprendere l'espansione e l'evoluzione del faggio a partire dai rifugi glaciali sud europei. Tali foreste sono oggi al centro di un processo di candidatura, giunto finalmente ad un primo importante traguardo. La candidatura di un nuovo sito a Patrimonio dell’Umanità prevede infatti che ogni Stato membro compili una Tentative List, ovvero l’elenco dei siti per i quali si intende proporre per la nomina. Inoltre, all’atto ufficiale della richiesta di iscrizione, lo Stato membro invia al Centro del Patrimonio Mondiale il dossier di candidatura. Questo dossier è il documento ufficiale che descrive approfonditamente i siti proposti ed elenca nel dettaglio i motivi e le giustificazioni per tale candidatura. Il dossier rappresenta quindi anche la base di discussione su cui si orenterà la decisione finale della Commissione Unesco. Questo è l’iter che è stato seguito per la candidatura delle faggete vetuste italiane.La Tentative list era stata presentata a inizio 2015, si è invece svolta lo scorso 27 gennaio 2016 la cerimonia di firma del dossier di candidatura, predisposto nei mesi passati dai Parchi Nazionali coinvolti nel processo. Tutti gli 11 paesi interessati dalla candidatura erano presenti, oltre all’ambasciatore UNESCO di Slovacchia e Germania e il Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale, Mrs. Mechtild Rössler. Il 28 gennaio il dossier è stato consegnato al dr. Alessandro Balsamo, responsabile dei processi di candidatura.

Ma come nasce il progetto?

Il processo di candidatura nasce nel 2007 dal riconoscimento come Siti Patrimonio dell'Umanità di 10 faggete dei Carpazi, tra Slovacchia e Ucraina, la denominazione unica: “Primeval Beech Forests of the Carpathians”. A queste nel 2011 sono state aggiunte 5 faggete vetuste tedesche, che sono andate ad ampliare il sito ora incluso in 3 nazioni europee. Il sito è stato quindi denominato: “Primeval Beech Forests of the Carpathians and the Ancient Beech Forests of Germany”. L'inclusione delle foreste tedesche è stata accettata dall'UNESCO con la precisa indicazione di procedere all'ampliamento del Sito ad altre nazioni europee. Tale indicazione è stata quindi accolta dalll'Accademia Internazionale per la Conservazione della Natura, con sede all’isola di Vilm in Germania, che ha quindi attivato un processo per l’elaborazione di una proposta congiunta tra tutti i paesi europei interessati a includere nella rete le proprie faggete vetuste. A livello europeo il processo è attualmente coordinato dall’Austria, mentre a livello italiano il ruolo di capofila del procedimento è stato assegnato al Parco Nazionale d’Abruzzo, con la supervisione scientifica dell’Università della Tuscia. La proposta italiana comprende la Riserva Integrale di Sasso Fratino nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, le foreste di “Valle Cervara”, “Coppo Vademogna”, “Coppo del Principe”, “Coppo del Morto” e “Val Fondillo” nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, le foreste relitte di “Monte Cimino” e “Monte Raschio” in Tuscia, la faggeta di “Cozzo Ferriero” nel Parco Nazionale del Pollino e la “Foresta Umbra-Falascione” nel Parco Nazionale del Gargano.

Cosa ci attende nei prossimi mesi?

I successivi passaggi implicheranno un impegno diretto da parte di ogni Parco coinvolto, dato che a seguito del responso da parte dell’UNESCO sulla completezza sul dossier presentato, saranno previste durante l’estate del 2016 visite ispettive sui singoli siti candidati, da parte di esperti IUCN. A seguito di tali visite, potranno essere richiesti materiali integrativi, alla luce dei risultati della valutazione e delle visite degli esperti. Il tutto si concluderà entro maggio del 2017, data in cui è previsto l’annuncio della decisione da parte della IUCN sull’esito del riconoscimento. Nei mesi di giugno e luglio 2017 è infatti previsto il meeting della commissione UNESCO per l’eventuale iscrizione dei siti proposti, per la verbalizzazione della decisione e per l’ufficializzazione della nomina dei siti a patrimonio mondiale dell’umanità.